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Declino Cognitivo Lieve: cos’è e come diagnosticarlo

Declino Cognitivo Lieve: cos’è e come diagnosticarlo

15 Aprile 2020

Il Declino Cognitivo Lieve (Mild Cognitive Impairment MCI) può essere definito come la fase intermedia che sta tra l’invecchiamento normale e la demenza.

Ci si riferisce, con questo termine, ad una popolazione di persone anziane che mostrano un funzionamento quotidiano normale ma che, allo stesso tempo, hanno difficoltà cognitive lievi. Tali difficoltà possono potenzialmente svilupparsi nel tempo e portare a deficit più gravi tipici delle demenze.
Le difficoltà cognitive lievi che le persone anziane possono sviluppare riguardano soprattutto l’ambito della memoria ma possono riguardare anche più domini cognitivi, come il linguaggio, l’orientamento spaziale e temporale o l’attenzione. Rimangono, però, ad un livello tale da non interferire con le normali attività quotidiane e spesso la persona anziana, così come i familiari, possono non accorgersene per tempo. Il rischio del mancato riconoscimento è quello che, senza adeguati interventi, tali difficoltà cognitive si aggravino, portando allo sviluppo di una demenza vera e propria, con un impatto sulla vita della persona anziana e dei suoi familiari molto importante. Alcuni studi infatti mostrano che tra il 20 e il 30% delle persone con diagnosi di Declino Cognitivo Lieve sviluppano nell’arco di 3 anni una demenza.
Quali sono allora gli elementi che possono portare ad una diagnosi di MCI?
Il neuropsicologo o esperto in neuropsicologia utilizza moltissimi strumenti come test cognitivi, interviste al familiare, colloquio clinico con la persona e referti medici precedenti per valutare se siano presenti i requisiti per poter effettuare diagnosi di Declino Cognitivo Lieve, che fanno riferimento a:

  • Presenza di un disturbo soggettivo di memoria, confermato anche da un familiare
  • Deficit di memoria maggiore rispetto a quello atteso per età e scolarità oltre alla eventuale presenza di difficoltà anche in altre aree cognitive
  • Buon funzionamento cognitivo generale
  • Buone capacità nell’eseguire le attività di vita quotidiana
  • Assenza di demenza
  • Assenza di altre patologie che possono indurre disturbi cognitivi

La valutazione neuropsicologia rimane attualmente uno strumento indispensabile per valutare la presenza di deficit cognitivi tipici del Declino Cognitivo Lieve e delle demenze, nonostante siano stati individuati dei marker bio-chimici e neuroradiologici i quali però necessitano della valutazione cognitiva per poter emettere diagnosi.
La valutazione neuropsicologica aiuta a quantificare il grado di compromissione cognitiva e risulta molto utile soprattutto nelle fasi precoci di malattia. Il rischio che persone con diagnosi di MCI sviluppino una demenza dipende infatti da moltissimi fattori:

  • La presenza di componenti genetiche predisponenti
  • Fattori ambientali facilitanti
  • Una buona riserva cognitiva che ogni individuo ha accumulato nella propria vita con l’esperienza
  • Diagnosi tempestiva e ricorso a trattamenti specifici per migliorare il funzionamento cognitivo e rallentare la progressione di malattia
  • Presenza di stati depressivi e/o ansiosi
  • Attività fisica e vita sana e regolare

Come è possibile notare alcuni di questi fattori possono essere tenuti sotto controllo e migliorati attraverso attività specifiche, come ad esempio percorsi di potenziamento delle abilità cognitive, ma necessitano di una valutazione cognitiva adeguata che metta in luce la necessità di attuare questi percorsi.
Se avete dei dubbi sulla possibile presenza di disturbi cognitivi in voi o nei vostri familiari, richiedete una valutazione neuropsicologica per sospetto declino cognitivo e attivate subito delle strategie adeguate per prevenire l’insorgenza di stati dementigeni.

Dott.ssa Ilenia Zilio | Psicologa esperta in Neuropsicologia

Bibliografia
Serra L., Caltagirone C., Mild Cognitive Impairment ovvero la fase preclinica della demenza. Neurologia Italiana, 2008
Amieva H., Letenneur L., et al., Annual rate and predictors of conversion to dementia in subjects presenting mild cognitive impairment criteria defined according to a population-based study. Dement Geriatr Cognitive Disorder, 2004

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