Relazioni tossiche
La relazione è la somma delle microinterazioni che avvengono tra le persone, un tessuto che viene costruito nel rapporto con l'altro.
Le relazioni dovrebbero essere per la persona fonte di benessere, gioia, supporto, anche se sappiamo che ogni rapporto umano non è esente da conflitti. Quando ci troviamo in una relazione che ci toglie qualcosa anziché darci qualcosa, allora ci troviamo nel mezzo di una relazione tossica, che ci rende infelici ma dalla quale non riusciamo ad uscire.
Sono rapporti tossici quelli che invece di stimolare un confronto e una crescita nella coppia, provocano insicurezza, stress, che privano di energia le persone coinvolte. Tali relazioni non le troviamo solo nei rapporti di coppia, ma si possono manifestare anche nel lavoro, nei rapporti amicali o nelle famiglie d'origine.
La fase iniziale di queste relazioni è vissuta con entusiasmo, positività, anche ad esempio nelle relazioni di coppia, ci si sente affini, complici come se l'altra persona rispecchiasse esattamente ciò di cui abbiamo bisogno; fino a quando uno dei due (o entrambi) inizia a sviluppare un malessere, che non è per forza dovuto a conflitti espliciti, ma qualcosa di più profondo che negli anni è stato accumulato. Sono legami che avvelenano, stancano, fanno soffrire e provocano angoscia. Oppure a lavoro magari sappiamo che il/la responsabile è irritabile e allora ci si comporta in modo da compiacerla per non farla irritare.
In entrambi questi casi scatta successivamente il primo blocco dell'ingranaggio: si sceglie di restare per provare a far tornare la relazione come era all'inizio. Una seconda trappola si ha quando una delle persone coinvolte nella relazione mette da parte i propri bisogni e si concentra esclusivamente sull'altro, cercando i modi migliori per ridurre al minimo la situazione di tensione che si era creata o i motivi di litigi. Così facendo, però, l'altra persona impara che può fare ciò che vuole senza avere conseguenze.
Nell'esempio del "responsabile irritabile" è possibile che la persona che lavora sotto di lui inizi a subire in silenzio, in quanto il pensiero che sta dietro è: "se non mi adatto dovrei trovare un altro lavoro".
Possono essere tante e svariate le cose che si possono accettare all'interno di una relazione tossica (non vedere più i propri amici, o la famiglia, si accettano le battute sarcastiche, etc.), si inizia a rinunciare a ciò di cui non faremmo mai a meno, questo perché si ha paura di perdere quella persona, quel lavoro, quella relazione. Questo è il terzo blocco che può essere individuato all'interno di una relazione tossica: senza quel legame la nostra vita non può andare avanti, o addirittura potrebbe peggiorare.
Un'altra paura che possiamo sperimentare è quella del fallimento "è tanto tempo che lavoro qua, non posso buttare via questi anni"; in questo modo è come se dicessimo a noi stessi che non abbiamo altre alternative.
Non c'è un libretto d'istruzioni o una bacchetta magica per uscire da queste relazioni, ma vi propongo alcuni spunti su cuoi possiate riflettere.
- È importante prendere consapevolezza delle proprie emozioni, vi sentite insicuri, controllati, liberi di esprimervi, o sperimentate per la maggior parte emozioni negative, e non riuscite a essere voi stessi e a esplicitare i vostri desideri.
- Qual è la motivazione che vi tiene legati a questa relazione?
- Come sarebbe la mia vita senza questo legame? Quali sono altre alternative?
Ci vuole tempo, amore e fiducia verso noi stessi. È importante riconoscere il valore di ognuno di noi e potersi sentire liberi di esprimerlo, insieme ai nostri desideri, senza la paura di perdere quel legame.
Il sacrificio che porta all'annullamento in cambio di amore/lavoro/relazioni non è sano.
Psicoterapeuta Dott ssa Camilla Sabitini
Sitografia:
https://www.tortugasfamily.it/quando-nella-coppia-la-relazione-e-tossica/
https://www.youtube.com/watch?v=U7OIaM-oh5k